SAM KINISON – Family Entertainment Hour (1991)

Cari tagliagole mascherati,
vi opponete a un paese capace di elevare a maestro dell’arte oratoria Samuel Burl Kinison, figlio di un pastore pentecostale dell’Illinois, che dopo aver tentato di seguire le orme del padre si trasferisce in Texas per riversare in stand-up comedy l’urlo metropolitano dell’americano medio maschilista e misogino in grado di regalare al pubblico delle crasse risate panciute. Non staremo certo qui a disquisire delle delicate sfumature dell’istrionismo del personaggio (ci auguriamo) interpretato da Kinison, che è quello che è: un tizio iracondo che urla atrocità su un palco. Ma per la sua originalità, il fisico ciccione, il cattivo gusto, l’abbigliamento improbabile e la parabola che ha descritto prima di autodistruggersi meteoricamente come una vera e propria rockstar maledetta, a Sam Kinison vogliamo bene.
Nel 1979, sei mesi dopo aver lasciato il sacerdozio, un ventiseienne Sammy si getta nella mischia tra la diffidenza generale. Una succursale del Comedy Workshop di Houston, il Comix Annex. Sale sul palco con una scatola piena di oggetti, fa personaggi, non è granché. L’mc lo presenta dicendo: “Ok, ora c’è Sam Kinison. Può succedere”.
Prima di allora Sam non aveva mai fumato nemmeno una canna. Conosceva l’alcol, specialmente dopo il primo divorzio, ma per la prima volta veniva a contatto con la droga quella vera, quella degli ambienti hip degli artisti e degli intellettuali tra cui era stato catapultato di colpo.
Pian piano Sam “affina” il suo stile e si inizia per la prima volta a vedere questo tizio che urla in faccia al pubblico delle donne che l’hanno lasciato e che scopano con altri uomini, materiale sconcertante ma espresso con la stessa sincerità che aveva consacrato Richard Pryor.
Ogni pezzo finisce sempre allo stesso modo: Sam che urla. Anche se c’è da dire che spesso e volentieri Sam rompe anche sedie o altro, e non senza litigi col gestore del Comedy Workshop, in seguito a uno dei quali Sam arriva a crocifiggersi vestito da Gesù a un palo della luce di fronte al locale per protesta. Sam adora anche scatenare delle vere e proprie rivolte, provoca e insulta il pubblico, urla agli uomini di volergli scopare la moglie e rischia ogni sera il linciaggio.
È di questo periodo l’amicizia con un giovane Bill Hicks, anch’egli autoesiliatosi in Texas per esibirsi con asta e microfono. La prima sera che Bill si reca all’Annex di scena c’è Sam che fa un pezzo in cui, cantando una canzone tra il pubblico, alle parole “Sono un soldato solitario” prende uno spettatore, lo atterra e simula di stuprarlo. Ovviamente Bill è in prima fila e Sam quella volta sceglie lui. Ma nella primavera del 1980, in seguito all’ennesima rissa, Sam viene cacciato dall’Annex e decide di trasferirsi a Los Angeles, dove c’è il Comedy Store, cercando di convincere anche Hicks, Kevin Booth e altri a seguirlo.
Sam addirittura organizza un grande show intitolato “Outlaws of Comedy”, con lui, Riley Barber, Carl LaBove e Bill Hicks per raggranellare il denaro necessario per trasferirsi a Los Angeles. Un grande flop.
Quando a diciott’anni Bill Hicks decide di abbandonare ogni velleità universitaria e trasferirsi a Los Angeles per fare il comico, ha il problema di dover convincere i genitori. Un figlio che rifiuta di frequentare l’università per andare a Hollywood è per loro un vero e proprio incubo. A quel punto Sam va a cena da loro e con il suo charme e la sua abilità da navigato truffatore riesce a convincerli a sostenere il figlio nella sua nuova avventura.
A Los Angeles Sam sa bene come farsi strada nello showbiz e la sua aspirazione è diventare un comico scomodo. Quando anche i suoi colleghi dal Texas finalmente si trasferiscono a LA e dormono accampati nello stesso appartamento, Sam è già ben inserito nel circuito di locali e ha i mezzi per vivere per conto suo. Aiuta Bill a trovare qualche serata al Comedy Store, mentre gli altri faticano molto di più a sfondare, e mai lo faranno, finendo poi col lasciare. Col tempo nasce una certa rivalità tra Kinison e Hicks: Bill si fa una reputazione di comico di qualità e acquisisce una certa credibilità. Sam era invidiosissimo del successo di Bill e nascono diatribe in merito ad alcuni presunti furti di materiale. I rapporti fra loro si raffreddano e Bill, che l’aveva ritenuto un genio, anni dopo farà visita a Sam nella sua casa di Malibu e commenterà: “Sam è una massa informe piena di soldi. Ha tutto quello che vuole, è assolutamente grasso ed è assolutamente infelice. Un Buddha patetico”.
Kinison inizia a esibirsi al Comedy Store di Los Angeles e a perfezionare la propria incarnazione sul palco. Da comico ignoto, diventa il titolare del Comedy Store di Westwood e un’autorità della stand-up comedy losangelina. È uno di quelli che, non si sa come, riescono a emergere sempre e comunque.
Nel 1984 Sam è il comico più in vista tra gli altri comici. Si esibiva per ultimo sul palco principale del Comedy Store e tutti accorrevano a vederlo: pornostar, attori, John Landis, la truppa del Saturday Night Live. La sala esplodeva per lui in quei 20 minuti durante cui accadeva di tutto. Sam a metà del pezzo diceva al pubblico “Ok, mi amate, giusto? Pensate che io sia un grande comico, vero? Bene, ora vi faccio rivoltare contro di me e poi vi riconquisto”. Quindi istigava il pubblico fino al punto in cui erano tutti in procinto di andarsene e poi diceva “Ora mi odiate, vero? Bene, ora vi riconquisto”. E ci riusciva.
La svolta avviene grazie a Rodney Dangerfield, che lo include nel suo Young Comedians Special su HBO. I 6 minuti che cambiano la vita di Sam Kinison.
Attenzione, gente. Il mio prossimo ospite fa stasera il suo debutto sulla tv in chiaro ed è un bel po’ che se lo meritava. È uno dei comici più bizzarri e originali oggi in attività. Tenetevi forte. Non sto scherzando. Un benvenuto a Sam Kinison.”
David Letterman, 14 novembre 1985
Sam sale definitivamente sull’ottovolante della celebrità. Il suo pingue corpo si ricopre di pellicce e gioielli. Rodney Dangerfield lo inserisce in Back to school, film nel quale Sam interpreta un insegnante urlante non dissimile dal personaggio con cui calca i palchi. Il Comedy Store non basta più e le serate di Sam hanno l’affluenza di veri e propri concerti.
Ha una non meglio precisata relazione con Sabrina e Malika, le due ancelle (una delle quali minorenne) che vediamo nei suoi spettacoli. “Me ne offriva sempre un po’ e io rispondevo ‘No, signore che accosta con l’auto e offre caramelle ai bambini’”, dice in una relativamente recente intervista Sabrina. “Mi chiedo come mai nessuno della crew abbia mai chiamato l’assistenza per l’infanzia”.
Nel 1987 esce Breaking the Rules, il suo primo special HBO in solitaria e indubbiamente l’apice della sua carriera, con gli storici pezzi su Gesù, sui televangelisti e sull’inferno matrimoniale.
Da un testimone di quell’epoca: “Quando studiavo in Arizona scritturai Kinison per farlo esibire nella nostra nuova Centennial Hall. Doveva essere la primavera ’88. Il suo ingaggio era altissimo, rischiavamo molto. Come clausola contrattuale faceva richiesta di un bel po’ di alcolici, ma l’Università non lo consentiva e noi dovemmo comprarglielo a nostre spese e darglielo di nascosto. Lui invece poi salì sul palco con in mano una bottiglia di Jack Daniel’s e noi andammo in panico e cercammo di farlo rientrare, ma ormai era andato. Fece il pezzo dell’alfabeto-cunnilingus, credevo l’avrebbero interrotto, e invece decisero di lasciarlo continuare perché il pubblico era troppo preso e sarebbe stato un problema. Io ero lì dietro a urlare a chi voleva tagliarlo: ‘Sono solo parole!’ Dopo lo show era stremato, si era scolato almeno un’intera bottiglia di Jack Daniel’s, ma nonostante io lo invitassi ad andarsene, voleva restare nel backstage a parlare con chi voleva incontrarlo. Era gentilissimo. Ubriachissimo, ma gentilissimo. L’ubriaco più gentile che abbia mai visto”.
Kinison indossa sempre il suo tradizionale impermeabile, che è anche il suo amuleto. Ma che sarà del tutto inutile quando il fratello Kevin decide di togliersi la vita per imprecisati motivi, tra cui una presunta invidia nei suoi confronti. Non stiamo ad indagare se e quanto questo avvenimento influirà sull’escalation di abuso di alcol e droga di Sam. Fatto sta che nel 1988 Sam Kinison, in seguito all’uscita dell’album Louder Than Hell e dello special Breaking the Rules, è sulla cresta dell’onda e il comico più hot del paese. Nomina come suo manager il fratello Bill e dà il via alla fase più selvaggia ed estrema della sua vita.
Sam introduce nei suoi live anche una band rock’n’roll, che apre e chiude le sue performance di stand up. Addirittura incide una sua versione di Wild Thing, con annesso trashissimo video, riscuotendo anche un certo successo.
Dopo un simpatico episodio in cui la FBI e la DEA organizzano una retata in aeroporto ai danni di Kinison convinti di essere sulle tracce di uno spacciatore internazionale, e il fratello Bill, anch’egli pastore pentecostale, dichiara che l’erba da loro rinvenuta è la sua ed è costretto ad andare in rehab, Kinison organizza uno show-evento al Madison Square Garden, i cui proventi devolve alla madre di Lenny Bruce, Sally Marr, in omaggio al figlio Lenny senza il quale la sua vita non sarebbe stata la stessa. Lo show sarebbe dovuto diventare anche uno special HBO, ma promuovendolo da Letterman Kinison incappa in uno scivolone: “Sì, pare che anche gli eterosessuali muoiano di AIDS. Dimmene uno! È come la capitale del Vermont, sai che c’è ma non sai mai qual è”. Il risultato sono minacce di morte, di attentati, ma soprattutto il rifiuto della HBO di trasmettere lo special. Lo show sbanca il Madison Square Garden, ma oggi è molto difficile trovarlo (titolo: Banned). Ad aprire lo show è il suo collega e miglior amico Carl LaBove, nelle braccia del quale Kinison morirà, amico che qualche anno più tardi scoprirà che il vero padre di sua figlia in realtà era Sam.
La polizia è in cerca del comico Sam Kinison per interrogarlo in merito a un’auto sportiva trovata abbandonata dopo un incidente sulla Mount Olympus Street. La Chevrolet Corvette nera, recante la targa personalizzata EX REV, è stata rinvenuta distrutta contro un palo della luce e la polizia ne ha determinato l’appartenenza al controverso stand-up comedian ed ex pastore pentecostale. La vettura è stata sequestrata in attesa delle indagini”.
Los Angeles Times, 11 gennaio 1990.
Sono molti gli aneddoti sul Sam on the road di inizio anni ’90: le risse sul palco, la volta che nel backstage offrì cocaina a una donna incinta, i metodi con cui aggirava le leggi in materia di alcol negli stati proibizionisti in cui andava a esibirsi. Fatto sta che la condotta estrema di Kinison lo stava portando rapidamente verso l’autodistruzione. Lui e Malika vanno anche in rehab, ma i tentativi di curarsi non sortiscono effetti duraturi. Si sposano il 5 aprile 1992. “Voglio farlo come se fosse un tatuaggio. Mi ubriaco e quando torno sobrio dico: ‘Ho fatto CHE COSA?'”. Cinque giorni dopo, di ritorno dalla luna di miele alle Hawaii, l’incidente.
È lì che capisci che stai scazzando. Quando per te ha senso addormentarsi alla guida. Stavo guidando tra Needles e Barstow, sono 120 miglia di rettilineo nel deserto, sono le 4 del mattino. “Ehi, questo è un ottimo momento per addormentarsi, perché posso dormire per un’ora e ritrovarmi a Barstow, perché tanto, se succede qualcosa, mi sveglio”. E ho distrutto completamente la cazzo di macchina e in quel momento aveva perfettamente senso!
Family Entertainment Hour, 1991
Il 10 aprile 1992, quasi un anno dopo aver detto questo pezzo su HBO, Sam Kinison resta ucciso in un frontale proprio su quella strada tra Needles e Barstow, lo stesso tratto maledetto della US Highway 95 che apre Paura e Disgusto a Las Vegas di Hunter Thompson. Alto un metro e 70 e pesante 125 chili, dagli appetiti coerenti con la mole, un comico kamikaze noto per le sue urla acute e le sue invettive su sesso, religione e droga, Kinison stava andando ad esibirsi in un locale a Laughlin, in Nevada cinque giorni dopo aver sposato la sua terza moglie, Malika Souiri, di 27 anni. A undici miglia a nord di Needles, un pickup guidato da un diciassettenne probabilmente ubriaco ha preso in pieno la Pontiac di Kinison, lasciando Malika Souiri priva di sensi e uccidendo sul colpo il comico trentottenne.
Entertainment Weekly, 12 giugno 1992
Non sapremo mai cosa sarebbe stato Kinison se non fosse morto. Non sapremo se la sua comicità sarebbe rimasta al passo coi tempi o se sarebbe diventato semplicemente un bollito. Difficile immaginare come sarebbe oggi: questo è già indicativo di un personaggio forse legato troppo alla sua epoca per essere annoverato nell’Olimpo dei grandissimi. Probabilmente sarebbe morto comunque e meno accidentalmente. C’è chi dice si stesse realmente ripulendo e chi afferma che nel cadavere furono trovate 8-9 sostanze diverse. Noi vi porgiamo la traduzione di Family Entertainment Hour, suo lordissimo show del periodo post-impermeabile.
Traduzione: Adrien Vaindoit
Revisione: El, Luca Paini
Mille volte grazie, VVB.
E’ praticamente una mini ma ricca monografia, vi meritate davvero un enorme grazie.
E poi Sam Kinison, un grande di cui si parla ormai poco purtroppo…
Siete grandiosi.
Fantastico, una storia della vita di Kinison con video e “narrazione” scritta. Meglio di un documentario della BBC! Non ho ancora visto niente, ma ho letto tutto…. e adesso so cosa farò per la prossima oretta. Un grazie esagerato.
“Ad aprire lo show è il suo collega e miglior amico Carl LaBove, nelle braccia del quale Kinison morirà, amico che qualche anno più tardi scoprirà che il vero padre di sua figlia in realtà era Sam”
Bella merda!!! Comunque ricordo lo spettacolo tradotto da comedysub, e vi ringrazio per il regalo. Ottimo comedian, ma come uomo…
oh. e la donna di carl, allora? una santa?
Le donne vanno e vengono, gli amici no. Ah: rosso di sera bel tempo si spera.
Grazie di esistere
salve, complimenti per il vostro lavoro,
mi piacerebbe un casino se traduceste “Sam Kinison : outlaws of comedy 1990” c’è qualche possibilità?
Purtroppo Outlaws è quello a mio avviso più brutto di tutti, con un Kinison ormai ombra dell’ombra di se stesso. L’ultima cosa che merita è Banned (1989) che posseggo miracolosamente e quando avremo voglia tradurremo
Non conoscevo banned, anche se comunque penso che anche il più brutto spettacolo di Kinison valga il prezzo del biglietto (o valeva :-) cmq rimango in speranzosa attesa,
bye
e continuate così che siete fantastici