WOODY ALLEN – Crisis in Six Scenes (2016)
In questi giorni tumultuosi l’Italia è divisa tra il sì e il no: è bella o no la serie Amazon di Woody Allen, Crisis in Six Scenes? Ovviamente Comedy Bay non poteva che essere schierata sul fronte del sì, non fosse per il ritorno di Woody Allen sullo schermo a tre anni da Fading Gigolo di John Turturro e quattro dal suo To Rome with Love. I pasdaran di Woody potranno pertanto godere per l’ennesima volta delle battute del suo immortale personaggio, catapultato questa volta nell’America di fine anni ’60 in piena fase di risveglio dall’american dream. A turbare la quotidianità borghese di Sidney Muntzinger sarà infatti nientepopodimeno che la rivoluzione. La particolarità di Crisis in Six Scenes è che, più che una serie, si tratta in realtà del film più lungo di Woody Allen, che è riuscito a intascare i soldi di Amazon semplicemente dilatando con tanto mestiere una sua tipica sceneggiatura. Inoltre, forse per la prima volta, una sua opera non si apre con un brano jazz, ma con “Volunteers” dei Jefferson Airplane. Ma quello che per Woody è mestiere, per noi umili mortali è comunque l’opera di una divinità scesa in terra per miracol mostrare, vedere il clamoroso scioglimento narrativo di quest’opera per credere.
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Traduzione: Manuel Dossetto, Luca Paini, Giorgio Ruggieri, Manuela Salidu, Adrien Vaindoit
Revisione: Gustavo Zagrebelsky
Si ringrazia Alessandro Cappai per le forniture
visto che nessuno ha commentato, grazie!
non sarà il massimo ma il fatto di poter apprezzare woody sullo schermo (potrebbe essere l’ultima volta) vale da solo la visione.
alcune parti sono senz’altro divertenti e la Cyrus se la cava dignitosamente (è anche più bella coi capelli lunghi).
la voce biascicat a causa dell’età, di allen e della sua compagna che nella vita reale ha se non erro 83 anni, sarà pure poco vendibile tra i ggiovani che guardano serie tv da ggiovani, ma a me ha fatto una certa tenerezza.